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Colore, architettura e felicità: la progettazione cromatica migliora la vita
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La felicità è uno stato d’animo complesso, frutto di un equilibrio delicato tra fattori interni ed esterni. Tra questi, l’ambiente in cui viviamo gioca un ruolo cruciale nel determinare il nostro benessere psicofisico. La relazione tra architettura e felicità è stata oggetto di numerosi studi, e sempre più emerge l’importanza del colore come elemento determinante nel progettare spazi che favoriscano la qualità della vita. Una progettazione cromatica consapevole, basata sul concetto di Human Centric Design, può migliorare significativamente il benessere delle persone.
Il colore come strumento di benessere
Il colore, da sempre utilizzato nell’architettura per scopi estetici, si rivela essere un potente strumento psicologico in grado di influenzare le emozioni e i comportamenti umani. Diversi studi hanno dimostrato che la percezione del colore può alterare lo stato d’animo, ridurre lo stress, migliorare la concentrazione e persino influenzare la percezione del tempo. Ad esempio, colori come il blu e il verde, spesso associati alla natura, trasmettono una sensazione di calma e tranquillità, mentre il rosso e l’arancione, colori caldi e stimolanti, possono aumentare l’energia e la vitalità.
In un contesto abitativo, l’uso consapevole del colore può trasformare uno spazio freddo e impersonale in un ambiente accogliente e rilassante. Negli spazi di lavoro, una corretta scelta cromatica può migliorare la produttività e ridurre l’affaticamento mentale. Nei luoghi di cura, come ospedali e cliniche, il colore può essere utilizzato per creare ambienti più sereni e rassicuranti, contribuendo così alla guarigione dei pazienti.
Human Centric Design: l’uomo al centro
Il concetto di Human Centric Design pone l’essere umano al centro del processo progettuale, considerando le sue esigenze fisiche, psicologiche e sociali. Questo approccio riconosce che gli ambienti costruiti hanno un impatto diretto sul benessere delle persone e, di conseguenza, sulla loro felicità. L’architettura, quindi, non deve limitarsi a soddisfare criteri estetici o funzionali, ma deve anche rispondere alle necessità emotive e psicologiche degli individui.
Lo Human Centric Design implica una scelta cromatica che sia basata su una profonda comprensione degli effetti che i colori possono avere sulle persone. Ad esempio, in un ambiente scolastico, colori troppo intensi o saturi possono distrarre e affaticare gli studenti, mentre toni più tenui e naturali possono favorire la concentrazione e l’apprendimento. Nei contesti residenziali, i colori scelti dovrebbero riflettere il carattere e le preferenze degli abitanti, creando uno spazio che favorisca il riposo e il relax.
Misurare l’impatto del colore sulla qualità della vita
L’effetto del colore sulla qualità della vita non è solo una questione di percezione soggettiva, ma può essere misurato attraverso indicatori concreti di benessere. Diversi studi hanno esaminato l’impatto del colore su parametri come la frequenza cardiaca, i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) e la qualità del sonno, dimostrando che una progettazione cromatica adeguata può contribuire a migliorare questi aspetti della salute.
Il convegno “Vivere il colore – esplorazioni architettoniche di felicità”
Sikkens ha scelto di focalizzare il concetto della felicità in un convegno di alto profilo, che ha esplorato l’architettura e la scelta cromatica come strumenti per raggiungere il benessere.Organizzato da Sikkens in collaborazione con la Fondazione per l’Architettura di Torino, l’evento dal titolo “Vivere il colore – esplorazioni architettoniche di felicità” si è tenuto nella maestosa Reggia di Venaria e ha messo in luce come il colore, elemento fondamentale dell’architettura, abbia il potere di trasformare gli spazi abitativi, lavorativi, sociali, curativi e culturali in luoghi che favoriscono la felicità.
Michelangelo Pajno e Roberto Meregalli di AkzoNobel hanno sottolineato l’importanza di utilizzare il colore per diventare “progettisti della felicità”. Davide Guanti, specification specialist di AkzoNobel, ha esplorato le sinergie tra felicità e architettura.
Heleen Van Gent, direttrice creativa del Global Aesthetic Center AkzoNobel, ha riportato l’attenzione su un piano più concreto, presentando le proposte cromatiche e le palette di Sikkens, illustrando come il colore possa essere utilizzato per progettare ambienti che rispondano alle esigenze umane attraverso il concetto di Human Centric Design.
Le palette cromatiche di Sikkens
Cinque palette specifiche, nate da studi e ricerche specifiche per 5 ambiti differenti:
- Educativo: colori vivaci e stimolanti che guidano e ripartiscono gli spazi, favorendo l’apprendimento e la creatività.
- Uffici: toni e finiture opache che conferiscono identità e funzionalità agli spazi lavorativi, creando un ambiente professionale e armonioso.
- Sanitario: colori studiati per ridurre lo stress dei pazienti, dei loro caregiver e del personale medico, facilitando l’orientamento e supportando il benessere.
- Residenziale: una palette flessibile ed emozionale che promuove un forte senso di appartenenza e rende lo spazio più personale e accogliente.
- Strutture ricettive: colori accoglienti e distintivi che creano un appeal enfatizzato, rendendo gli ambienti invitanti e memorabili.
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