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Piano del colore Bergamo: nei punti vendita Service Color trovi le tavolozze dei colori
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È stato uno di quei progetti ambiziosi che hanno dato risultati importanti, tutt’oggi sotto gli occhi di tutti. “IL PIANO DEL COLORE DI BERGAMO ALTA E BASSA – linee guida per gli interventi sulle facciate storiche” è stato consegnato da SIKKENS, top brand nel mercato professionale delle vernici per l’edilizia e nostro partner d’eccellenza, alla città di Bergamo al termine di un progetto ambizioso inaugurato a fine 2009. SIKKENS ha lavorato in prima linea come partner tecnico a fianco dell’Amministrazione Comunale di Bergamo e della Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano. Un percorso importante, strutturato su più fasi di studio, per l’analisi, le rilevazioni e gli approfondimenti sui materiali da costruzione e sui colori predominanti degli edifici del centro storico, prima di Città Alta e poi di Bergamo Bassa.
Nei punti vendita SERVICE COLOR sono disponibili la Tavolozza dei Colori di Bergamo Alta e la Tavolozza dei Colori di Bergamo Bassa.
L’ambiente urbano di Città Alta è caratterizzato da toni pastello: grigio-azzurri, ocracei gialli e rossi mattonacei. L’individuazione della Tavolozza cromatica di Città Alta è avvenuta attraverso un setaccio indispensabile di operazioni di analisi e confronto dei dati raccolti, con confronto di tracce di colorazione individuate come tradizionali, attraverso prelievi e analisi di laboratorio, che ne hanno dichiarato la natura chimica e mineralogica e dall’interpretazione della letteratura e documentazione storica, scritta e figurata, afferente.
Molti colori derivano dall’imitazione di materiali più nobili di rivestimento o finitura (pietre, marmi, laterizi, ecc.). I toni grigio verdastri delle arenarie (dai colori grigio-azzurrognolo, giallo ocraceo e verdastro) od ancora più delicati e biancastri come la Pietra di Zandobbio, caratterizzano il colore delle parti ad intonaco dei rilievi (basamenti, stipiti, cornici, fasce, lesene, bugnati, ecc.) quando non erano realizzati in materiale lapideo, ma imitandone l’effetto cromatico, oltre che con il colore, attraverso sequenze applicative diversificate come le velature e le spugnature.
Ancora una volta è stato confermato che gli ingredienti erano di natura locale o comunque frutto di facile reperibilità. L’economicità degli interventi manutentivi di coloritura del passato inducevano gli operatori a servirsi di ciò che si poteva facilmente reperire in loco: calci e terre coloranti. Ecco quindi una gamma di toni ocracei gialli e rossi mattonacei, sovrapposti ai colori delle calci, non bianche, ma dai toni bigi degli intonaci, contrapposti a toni più o meno chiari grigioverdastri, nelle più svariate tonalità, oltre ai grigioazzurri derivanti dai diffusi carboni vegetali.
Spostandosi in Bergamo Bassa ai toni grigio verdastri delle arenarie e più delicati e biancastri di Città Alta si aggiungono la varietà di toni dei materiali lapidei in uso più recentemente, quali: Ceppo, Travertino, Granito Bianco, Rosa di Baveno, Verde Roja, ecc.. I campioni-colore sono suddivisi in rossi e rosati – gialli e aranciati – neutri, terre naturali e lapidei – verdi e azzurri. Si è proceduto quindi alla ricostruzione di una tavolozza tradizionale, riproducente, con tasselli colorati cartacei, le tonalità individuate ed interpretate con la ricerca.
La “Tavolozza dei Colori”, è pertanto lo strumento preziosissimo per definire le tonalità ammesse negli interventi di ricoloritura, ciclicamente aggiornato e perfettibile, ma dal linguaggio unificante.
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